Mostra Caio Garrubba a Napoli, sconto per soci Sisf

Con la Sisf in visita alla retrospettiva di un grande fotogiornalista italiano.

Grazie all’accordo con l’Istituto Luce-Cinecittà, tutti i soci Sisf potranno godere di un biglietto di ingresso scontato (6 euro anziché 8) alla mostra Caio Mario Garrubba. FREElance sulla strada, in programma dal 15 aprile al 5 giugno 2022 al Pan.

Per usufruire dello sconto basterà presentare alla cassa del museo la ricevuta di evrsamento della quota annuale 2021 o 2022. In mancanza, i soci possono chiedere alla segreteria Sisf un voucher personale di accredito che sarà inviato via mail.

I partecipanti al laboratorio Oggetto libro fotografico: storie, pratiche, proessionalità troveranno il voucher nella loro cartella a inizio lavori.

Caio Mario Garrubba – FREElance sulla strada è una mostra fotografica promossa e organizzata dall’Archivio storico Luce, ospitata al PAN, realizzata in collaborazione con il Comune di Napoli, e con COOP Culture e Magazzini Fotografici, per la cura di Emiliano Guidi e Stefano Mirabella, in un percorso di 150 scatti, per la maggior parte inediti, la mostra restituisce finalmente un fotografo che ha segnato un’influenza enorme sul fotogiornalismo internazionale e la street photography. E che ha saputo unire con uno
sguardo unico racconto sociale e risultati estetici impressionanti.

Nato a Napoli, classe 1923, Garrubba è stato, dal suo esordio del 1953 al Mondo di Mario Pannunzio, con un seminale reportage dalla Spagna franchista, un infaticabile reporter camminatore. Un freelance dello sguardo, scopritore di quattro-cinque mondi. Di popoli lontani, città, esistenze, che i lettori spesso conoscevano proprio grazie agli scatti della sua Leica. Dopo la Spagna Garrubba ha inviato reportage dall’Unione Sovietica (nel ’57, quando in Europa non c’era chi non si chiedesse cosa vi accadeva), dall’Europa dell’Est (fino a diventarne uno dei principali narratori occidentali), dalla Cina (secondo fotografo europeo inviato a effettuare scatti nella Repubblica Popolare), dalla Thailandia. Dagli Stati Uniti, dove proseguì la lezione degli amati reporter di ‘Life’, dei Walker Evans, e dove entrò in contatto con William Klein; dal Brasile, la Francia, la Grecia… e dalla sua
Napoli, e il meridione italiano. Felicemente lontano dalla foto sensazionale che ‘fa notizia’, le sue immagini sono state regolarmente pubblicate dalle principali testate internazionali, come Life, Stern, Der Spiegel, Nouvel
Observateur, Guardian, L’Express, e sulla stampa italiana da Il Mondo, L’Espresso, Epoca, La
Repubblica, Il Messaggero’, Il Venerdì, Vie Nuove. Non ambiva a fotografare i grandi personaggi, ma nessuno come lui ha catturato Mao, Kruscev, JFK e Nixon, come fossero persone comuni. Perché il cuore della fotografia di Garrubba è questo: le persone, la gente comune, lo spirito della vita e del tempo. Che non è corretto dire sono immortalati, perché nelle sue immagini la vita scorre con una meravigliosa fluidità. Ma che rendono le sue foto immortali.
E con le persone, un viscerale senso della giustizia sociale e delle ingiustizie, dell’abbattimento delle differenze e distanze imposte. Mai calato dall’alto, ma sempre accanto, lo sguardo di Garrubba sulla realtà mostra tutte le contraddizioni del potere, della politica, del comunismo, dell’occidente capitalista, l’indignazione e le domande di riscatto, sempre per una via di incantata bellezza. Forse anche in virtù della sua poetica e politica, Garrubba nonostante il riconoscimento unanime di critici e colleghi, attende ancora di entrare nel novero di alcuni fotografi internazionali più blasonati, divenuti autori di costante esposizione, addirittura dei bestseller. E si pensa al più noto dei suoi colleghi-estimatori, quel Cartier-Bresson che ripetutamente, e senza successo, lo invitava a entrare nella grande agenzia Magnum.