Rinnovo direttivo Sisf: le candidature

Pubblichiamo l’elenco dei candidati alla carica di membro del Consiglio direttivo Sisf per il triennio 2021-2023, con le rispettive biografie. Le votazioni avranno luogo nel corso della Assemblea dei soci di sabato 21 febbraio.

  1. Marco Andreani

Ricercatore e storico della fotografia, si è laureato nel 2005 con una tesi dedicata ai rapporti tra avanguardie, letteratura e fotografia. Nel 2006 ha curato e tradotto, insieme a Roberto Signorini, L’immagine precaria. Sul dispositivo fotografico, di Jean Marie Schaeffer (CLUEB, Bologna). Nel 2009 ha conseguito il Dottorato di  ricerca all’Università di Parma con una tesi sui rapporti tra Mario Giacomelli, Luigi Crocenzi e la fotografia italiana del dopoguerra, lavorando al riordino dei documenti dell’Archivio Giacomelli. È tra i fondatori di Macula – Centro Internazionale di Cultura Fotografica di Pesaro, dove è responsabile scientifico dal 2011. Tra le sue pubblicazioni le voci dei fotografi Mario Giacomelli, Franco Pinna e Carlo Naya all’interno del Dizionario Biografico degli Italiani della Treccani; la curatela dei volumi Photography as Power: Dominance and Resistance through the Italian Lens (con N. Pazzaglia, Cambridge Scholars, 2019), Mario Giacomelli. Giacomo Leopardi, L’Infinito, A Silvia (con A. Giampaoli, Silvana Editoriale, 2019), Era (la) Montecatini. Foto Archivi. Pesaro memoria aperta, (con A. Zaffini, Metauro Edizioni, 2021); i saggi Photo-poems: Visual Impact Strategies and Photo-story in the Work of Mario Giacomelli and Luigi Crocenzi (Toronto, 2015), Foto-documentari: note sui supplementi illustrati italiani del dopoguerra (Roma, 2018) e Italy Advances. Photographic documents, documentaries and techniques of manipulation in Fascist propaganda (Cambridge 2019).

  1. Antonio Biasiucci

Nasce a Dragoni (Caserta) nel 1961. Nel 1980 si trasferisce a Napoli, dove comincia un lavoro sugli spazi delle periferie urbane e contemporaneamente una ricerca sulla memoria personale, fotografando riti, ambienti e persone del paese nativo. Nel 1984 inizia una collaborazione con l’Osservatorio vesuviano, svolgendo un ampio lavoro sui vulcani attivi in Italia. Nel 1987 conosce Antonio Neiwiller, attore e regista di teatro: con lui nasce un rapporto di collaborazione che durerà fino al 1993, anno della sua scomparsa. Fin dagli inizi la sua ricerca si radica nei temi della cultura del Sud e si trasforma, in anni recenti, in un viaggio dentro gli elementi primari dell’esistenza. Ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui, nel 1992, ad Arles, il premio “European Kodak Panorama”; nel 2005 il “Kraszna/Krausz Photography Book Awards”, per la pubblicazione del volume Res. Lo stato delle cose (2004) e, nello stesso anno, il “Premio Bastianelli”; nel 2016 Premio Cultura Sorrento, nel 2020 la menzione d’onore per il libro “Molti” in occasione del “Premio Bastianelli”. Numerosissime le mostre personali e le partecipazioni a mostre collettive, a festival e rassegne nazionali e internazionali. Ha collaborato inoltre a diversi progetti editoriali, e ha partecipato a importanti iniziative culturali di carattere sociale. Nel 2012 fonda il Lab per un laboratorio irregolare, un percorso per giovani fotografi, a cui  trasmettere un metodo di costante approfondimento e critica del proprio lavoro. Attualmente insegna “Fotografia come linguaggio artistico” all’Accademia di Belle Arti di Napoli e allo Iulm di Milano. Biasiucci è stato invitato fra gli artisti del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2015. Molte sue opere fanno parte della collezione permanente di musei e istituzioni, in Italia e all’estero.

  1. Raffaella Biscioni

Attualmente ricercatrice a tempo determinato (RTD/B) all’Università di Bologna, dal 2006 docente di Storia della Fotografia (SSD: L-ART06), presso la Scuola di Lettere e Beni Culturali dell’Università di Bologna. Storica contemporaneista specializzata in storia della fotografia, ha approfondito lo studio della fotografia come documentazione del patrimonio culturale, con una ampia attenzione anche alle metodologie di conservazione gestione e archiviazione di tale patrimonio con le nuove tecnologie digitali. Ha inoltre studiato l’uso della fotografia come mezzo di comunicazione e come strumento di propaganda, affrontando in particolare il tema delle rovine e dei danni al patrimonio culturale durante le due guerre mondiali. Negli ultimi anni si è dedicata ad approfondire l’analisi delle pratiche di Public History nelle loro relazioni con l’ampia attività di valorizzazione e conservazione del patrimonio fotografico.

  1. Maria Francesca Bonetti

Storico dell’arte del MiBACT, dal 1999 è responsabile delle Collezioni fotografiche dell’Istituto Centrale per la Grafica (Roma). In quest’ambito, si è occupata di problemi riguardanti la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio fotografico italiano e ha redatto, in collaborazione con l’ICCD, la normativa nazionale per la catalogazione dei beni fotografici (Scheda F, 1999). Ha contribuito alla formazione di conservatori, restauratori e personale addetto alla gestione e alla conservazione di archivi fotografici. Ha partecipato con propri contributi scientifici a diversi studi storico-fotografici e ha curato, anche in collaborazione con altre istituzioni museali sia in Italia che all’estero, la realizzazione di mostre di fotografia, sia storica che contemporanea. Dal 2006 è socio fondatore e membro del Consiglio Direttivo della SISF (con funzioni di Segretario dal 2014). Tra i suoi vari impegni istituzionali e di studio, la cura scientifica delle mostre e dei relativi cataloghi: Alfabeto Fotografico Romano (2017), dedicato ai fondi delle Collezioni e degli Archivi fotografici delle Istituzioni culturali della città di Roma; La Persia Qajar. Fotografi italiani in Iran 1848-1864 (2010);  Roma 1840-1870. La fotografia, il collezionista e lo storico (2008); L’Italia d’argento. 1839/1859 Storia del dagherrotipo in Italia (2003).

  1. Giovanna Calvenzi

Si è laureata in Lettere nel 1973. Ha insegnato Storia della fotografia per undici anni in un istituto professionale della Regione Lombardia. Nel 1985 diventa photo editor di “Amica” (Rizzoli). Succesivamente passa a “Max” e quindi nel 1987 a “Sette”, supplemento del Corriere della Sera. Nel 1990 lavora come direttore della fotografia di “Vanity Fair”, della Condé Nast. È quindi direttore di “Lei Glamour”, sempre della Condé Nast e dal 1992 di nuovo photo editor di “Moda”, Edizioni Nuova ERI. Dal 1996 al gennaio 2000 è photo editor di “Specchio”, supplemento di La Stampa. Dal febbraio 2000 è photo-editor di “SportWeek”, supplemento di La Gazzetta dello Sport. Nel 1998 è stata direttore artistico dei Rencontres Internationales de la Photographie ad Arles e nel 2002 “guest curator” della V edizione di PhotoEspaña a Madrid.

  1. Gabriele D’Autilia

Gabriele D’Autilia insegna discipline legate alla Cultura Visuale presso l’Università di Teramo ed è stato curatore di diversi volumi e mostre per istituzioni pubbliche e private (tra cui l’Istituto Luce, l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana/Treccani, la Camera dei Deputati, l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico). È Presidente del Corso di Studio in Scienze della Comunicazione dell’Università dei Teramo e co-direttore della Rivista L’Avventura. International Journal of Italian Film and media Landscapes. Tra le sue pubblicazioni: L’indizio e la prova. La storia nella fotografia (2001), Storia della fotografia in Italia. Dal 1839 a oggi (2012), La guerra cieca. Esperienze ottiche e cultura visuale nella Grande guerra (2018), e la curatela per Einaudi de L’Italia del Novecento. Le fotografie e la storia (2005) e dell’edizione italiana del Dizionario della fotografia, Oxford University Press (2008).

  1. Raffaele De Berti

Dal 2002 al dicembre 2020 sono stato professore associato per il settore scientifico L-Art/06 (Cinema, Fotografia, Televisione) presso il Dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi  di Milano. Da gennaio 2021, presso lo stesso ateneo, sono titolare come docente a contratto del corso di Cinematografia documentaria. Dal 2015 al 2020 sono stato membro del comitato d’indirizzo – dal 2018 coordinatore scientifico – del Centro Apice (Archivi della parola, dell’immagine e della comunicazione editoriale) dell’Università degli Studi  di Milano. I miei interessi nell’ambito dello studio della fotografia si sono concentrati soprattutto sui rapporti con la stampa italiana nel periodo fra gli anni Venti e gli anni Settanta, con alcuni saggi e l’organizzazione di due convegni e curatela dei relativi Atti (con Irene Piazzoni): Forme e modelli del rotocalco italiano tra fascismo e guerra (2010) e Il fotogiornalismo negli anni settanta. Lotte, trasformazioni, conquiste (2020).

  1. Francesca Fabiani

Storico dell’arte contemporanea, curatore e conservatore museale, lavora da oltre 30 anni in ambito culturale e istituzionale, occupandosi principalmente di fotografia. Attualmente è responsabile dell’Area Fotografia dell’ICCD (MiBACT) e curatore dei progetti sul contemporaneo. Per 15 anni è stata curatore per la fotografia al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, avviando la costituzione delle collezioni e curando la programmazione culturale del museo sulla fotografia. Dal 1989 a oggi ha curato e/o organizzato oltre  80 mostre di arte, architettura e fotografia presso istituzioni pubbliche e private tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, il MAXXI e l’ICCD a Roma, la Biennale di Venezia, il Festival di Spoleto, il CIVA di Bruxelles, l’Istituto italiano di Cultura di Parigi, l’Accademia di Francia_Villa Medici, l’Istituto Moreira Salles di Sao Paulo e Rio de Janeiro in Brasile, il Centro Culturale Recoleta di Buenos Aires, il Centro RossPhoto a San Pietroburgo. Ha curato diversi cataloghi e libri e contribuito con saggi e articoli a varie pubblicazioni. La partecipazione a conferenze, giurie e comitati scientifici, l’attività di insegnante e di tutor, revisore di portfolio, le hanno consentito di sviluppare una proficua rete di contatti e un’ottima conoscenza del network della fotografia e dell’arte. Insegna presso Fondazione Modena Arti Visive (Master di II Livello per Curatori di Fotografia). È membro del Consiglio Direttivo della SISF_Società Italiana per lo Studio della Fotografia.

  1. Francesco Faeta

Professore ordinario di Antropologia culturale. Ha insegnato presso l’Università della Calabria e l’Università di Messina e insegna ora, come professore esterno, presso la Scuola di Specializzazione per i Beni Culturali Demo-Etno-Antropologici dell’Università “La Sapienza” di Roma. Docente Erasmus per diversi anni presso le Università di Valladolid e dÈ A Curuña, in Spagna, è stato Direttore di Studi invitato all’École Pratique des Hautes Études (Sorbonne) di Parigi, nel 2004, fellow e associate researcher dell’Italian Academy for Advanced Studies in America presso la Columbia University, nel 2012. Ha effettuato ricerche etnografiche e antropologiche in ambito europeo, con particolare riferimento al Mezzogiorno d’Italia. Curatore di numerose mostre di fotografia di rilievo nazionale e internazionale, fa parte dei comitati scientifici di riviste italiane e straniere (tra le quali “Visual Ethnography”, “Antropologia” “RSF – Rivista di Studi di Fotografia”) e dirige, per l’Editore Franco Angeli, la collana Imagines. Studi visuali e pratiche della rappresentazione. Tra le sue ultime pubblicazioni Le ragioni dello sguardo. Pratiche dell’osservazione, della rappresentazione e della memoria, Torino, Bollati-Boringhieri, 2011; Fiestas, imágenes, poderes. Una antropología de las representaciones, Victoria Gasteiz-Buenos Aires, Sans Soleil Ediciones, 2016; Il nascosto carattere politico. Fotografie e culture nazionali nel secolo ventesimo, Milano, Franco Angeli; La passione secondo Cerveno. Arte, tempo, rito, Milano, Ledizioni; A Town in Southern Italy. Lacedonia (1957) in Frank Cancian’s Photographs (edited by), Roma, Postcart 2020.

  1. Giovanni Fiorentino

Giovanni Fiorentino è professore ordinario di Teorie e tecniche dei media all’Università della Tuscia dove è Direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche, della comunicazione e del turismo. Presidente della Società Italiana per lo Studio della Fotografia, scrive per “Il Messaggero”, “Il Mattino” e studia i media in una prospettiva di storia e teoria culturale. Una particolare attenzione ha dedicato al medium fotografico nelle sue trasformazioni dall’analogico al digitale. Tra i suoi libri:  L’occhio che uccide (Meltemi, 2004), L’Ottocento fatto immagine (Sellerio, 2010), Il flaneur e lo spettatore. La fotografia, dallo stereoscopio all’immagine digitale (Franco Angeli, 2014), Dalla parte del suono. Radio, Sud e Mediterraneo (Sette Città, 2019), Il sogno dell’immagine. Per un’archeologia fotografica dello sguardo. Benjamin, Rauschenberg e Instagram (Meltemi, 2019).

  1. Antonello Frongia

Ricercatore presso il Dipartimento di Studi Storico-artistici, Archeologici e sulla Conservazione dell’Università degli Studi di Roma Tre. Laureatosi in Pianificazione territoriale e urbanistica presso l’Università Iuav di Venezia con una tesi sul fotografo Jacob A. Riis, ha proseguito gli studi negli Stati Uniti con un dottorato di ricerca in “History of Architecture and Urbanism” alla Cornell University, focalizzando la propria attività di ricerca sulla cultura visiva urbana in America e in Europa in età contemporanea. Dal 2002 al 2010 ha insegnato con continuità Storia della fotografia e Fotografia urbana, tenendo corsi presso l’Università degli Studi di Trieste, l’Università Iuav di Venezia e l’Università Roma Tre. I suoi interessi di ricerca vertono sulla storia della fotografia, con particolare attenzione per l’iconografia della città e per il ruolo della cultura fotografica nei dibattiti interdisciplinari sulla modernizzazione. In ambito statunitense ha indagato i rapporti tra l’architettura del grattacielo, la critica artistica e la sociologia urbana tra fine Ottocento e inizio Novecento. Ha quindi studiato approfonditamente l’opera giovanile di Walker Evans, in larga parte ancora inedita, realizzata a New York a cavallo degli anni trenta, attraverso una indagine sulle fonti primarie presso il Metropolitan Museum of Art di New York e il Getty Museum di Los Angeles. Si è occupato inoltre dell’opera dei “New Topographics”, all’incrocio fra Land Art, Arte Concettuale e Minimalismo. In ambito italiano ha studiato in particolare le rappresentazioni fotografiche e letterarie di Roma e Napoli in età giolittiana. Attualmente sta sviluppando una ricerca su fotografia e “politica del paesaggio” nell’Italia del secondo dopoguerra, affrontando sia i nessi tra fotografia e violenza politica nella città degli anni settanta, sia il successivo emergere, negli anni ottanta, di una “scuola italiana” del paesaggio quotidiano e marginale. Ha curato inoltre diverse mostre e pubblicazioni di fotografi contemporanei, tra i quali Lewis Baltz, Marina Ballo Charmet, Guido Guidi, Stephen Shore. Collabora con Camera Austria e con il Manifesto.

  1. Michele Fucich

Storico dell’arte, mi sono formato a Pisa con tesi sui rapporti fra fotografia e scultura alla luce della collezione Malandrini e alla Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Siena. “Germanista” di inclinazione, sono stato borsista DAAD presso il Carl Einstein Archiv della Universität der Künste (Berlino), cantiere di pensiero per i visual studies del secondo Novecento e per una declinazione trans-disciplinare dei problemi del “visivo”. Pensando la fotografia alla stregua di “oggetto complesso”, ho lavorato su aspetti storici e teorici del visibile fotografico, aree di contatto fra storia della critica d’arte e antropologia, arti performative, rapporto fra curatela dell’immagine fotografica e diversi pubblici (approfondito con il co-curatore di Documenta XI Sarat Maharaj presso la Humboldt Universität di Berlino). Mediatore artistico per istituzioni fra Italia e mondo germanofono (tra cui il Museion di Bolzano), ho curato le mostre “Milano ’64. Ferruccio Malandrini fotografo a Milano”, “La metà nascosta. Nuova fotografia italiana fra realtà e verità” e “Il drago e lo sguardo. Esperienze fotografiche dalla Grande Guerra tra quotidianità e propaganda” (Pinacoteca Civica di Follonica) e la collettiva “Im Dämerschlaf” (galleria Km0 di Innsbruck). Con la curatela dei festival “TiefKollektiv-ProfondoCollettivo” (Glurns/Glorenza) e “TiefKollektiv-ProfondoCollettivo 2” (Bolzano) ho avviato un percorso, in fieri, intorno al rapporto fra fotografia, realtà urbane e comunità. Il mio impegno in SISF guarda in particolar modo all’Alta Formazione e alla messa in dialogo di nuove generazioni di studiosi, operatori culturali e fotografi.

  1. Manuela Fugenzi

Giornalista photo editor e ricercatore iconografico nell’editoria libraria e periodica dalla metà degli anni Ottanta e più recentemente nella comunicazione multimediale, cura inoltre iniziative editoriali ed espositive sulla fotografia in Italia e all’estero. Si è dedicata sin dall’inizio della sua attività alla divulgazione e alla didattica della storia e della tecnica della fotografia presso scuole di fotografia e istituti universitari. Dal 2005 coordina la Scuola di Fotogiornalismo dell’ISFCI a Roma e dal 2013 è docente del laboratorio Fotografia e Storia Sociale presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Roma Tre. Attualmente cura la ricerca delle immagini di copertina per la casa editrice Laterza (dal 1989) e si occupa di iconografia per progetti multimediali e video istallazioni museali (Fondazione Golinelli, FAI – Fondo Ambiente Italiano, MUSE-Museo delle Scienze di Trento, MEIS-Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah). È stata photo editor delle riviste Sfera (Premio Galileo 1989 e Camera Prix 1991), Colors (direzione artistica di Tibor Kalman e Oliviero Toscani), Eco-la Nuova Ecologia e del settimanale di attualità Liberal, consulente di fotografia per istituzioni pubbliche e private, membro di giuria e consulente scientifico nei concorsi internazionali Atlante Italiano (Darc-MAXXI-Ministero per i Beni e le Attività Culturali) e Sguardi incrociati (Unimed-Unione Europea), del Premio Fotoleggendo e ha curato mostre fotografiche in Italia e all’estero e nell’ambito dei festival Foto30 (Città del Guatemala), FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma, Encuentros Abiertos – Festival de la Luz di Buenos Aires. Nel 2010 è intervenuta con un contributo critico nel documentario in quattro puntate Reporters italiani, RAI Educational – La storia siamo noi di Giovanni Minoli. Nel 2011 ha curato la rassegna di cinema documentario indipendente Nina Rosenblum: Fotografia, indagine storica e diritti civili nell’America contemporanea (Casa del Cinema, Roma 2011 e altre sedi). Si è occupata nel tempo di fotografia e memoria storica, fotografia di paesaggio, fotogiornalismo contemporaneo, fotografia multimediale, rivolgendo particolare attenzione al legame tra iconografia e società contemporanea. Tra i temi maggiormente esplorati: i paesaggi del presente e la tradizione della veduta, l’emigrazione italiana e la fotografia familiare, il mondo femminile, l’identità di genere, la fotografia di guerra, il fotogiornalismo nel web.

  1. Alessandro Imbriaco

Nato a Salerno nel 1980. Vive a Roma. Dal 2007 al 2011 ha lavorato ad un progetto sull’abitare a Roma (TAZ) raccontando campi rom (Casilino 800, Metropoliz), occupazioni abitative (Campo Farnia, Regina Elena), e periferie urbane (A place to stay, Idroscalo e Ponte di Nona). Dal 2011 al 2016 con Tommaso Bonaventura e Fabio Severo lavora al progetto Corpi di Reato, un’archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell’Italia contemporanea. Dal 2019 cura il progetto Archivio Bellosguardo, una sperimentazione per la costituzione di un archivio fotografico e di un sistema di residenze in Cilento. Suoi lavori sono conservati dall’archivio della Biennale di Venezia, dal FOAM – Photography Museum Amsterdam, dal MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, dal museo Riso di Palermo, dal MUFOCO di Cinisello e dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD). Suoi libri sono stati pubblicati in Italia (Peliti e Electa), Inghilterra (Dewi Lewis), Francia (Actes Sud), Germania (Kehrer Verlag)

  1. Thilo Koenig

Sono uno storico dell’arte tedesco con specializzazione sulla storia e teoria della  fotografia. Sono nato nel 1955 in Germania. Mi sono laureato nel 1986 sulla “fotografia soggettiva” di Otto Steinert all’Università di Amburgo. Dal 1988 lavoro come autore libero e curatore di mostre nel campo della fotografia. Dal 1992 ho insegnato storia e teoria della fotografia nelle Accademie di Belle Arti in Germania (Amburgo, Lipsia) e dal 1993 in Svizzera (Zurigo), poi dal 2012 fino al 2018 all’Università di Zurigo. Ho curato mostre nel 1990 per il Museo Folkwang a Essen sulla scuola fotografica di Steinert, per il Museo del Disegno a Zurigo nel 2006 sulla fotografia e l’insegnamento di Hans Finsler in Svizzera e nel 2013 sulla classe di fotografia alla Scuola di Arti e Mestieri di Zurigo. Nel 2020 ho curato le sale di fotografia per l’attuale mostra Poesia del reale. Vincenzo Vela scultore. 1820–1891 del Museo Vincenzo Vela a Ligornetto
(Ticino). Scrivo saggi e recensioni sulla storia della fotografia per musei e case editrici, riviste e quotidiani in Germania, Svizzera, Austria e Italia. Ho guidato un progetto di ricerca per l’Università di Design e Arte di Zurigo (2003–2005) e ho partecipato ad un progetto di ricerca sulla rivista Camera Work dell’Istituto di Storia dell’Arte, Università di Zurigo (2016–2018). Dal 2015 sono membro del Comitato Scientifico della rivista RSF.

  1. Enzo Gabriele Leanza

Dottore di ricerca in Editing e docente di Fotografia e Storia dell’Arte nelle scuole superiori di secondo grado. Ha insegnato Storia e Tecniche della Fotografia e Storia della Fotografia di Moda presso l’Università di Catania e ha diretto numerosi laboratori didattici presso il DISUM dello stesso Ateneo (fotografia di moda, autoritratto e paesaggio contemporaneo). Nel 2014 ha fondato l’Associazione Culturale The Dead Artists Society con l’intento di promuovere iniziative culturali ed editoriali nell’ambito della fotografia e dell’arte contemporanea. Nel 2018 ha dato vita a Spectrum – Bookzine di Cultura Fotografica. Da più di vent’anni è Docente FIAF e ha tenuto decine di corsi di base e avanzati, ha diretto numerosi workshop e ha presentato le sue ricerche in conferenze e convegni in tutta Italia. È stato Direttore Artistico dell’Etna Photo Meeting e inventore del Premio Gianni Pistarà. Ha collaborato con le riviste Fotoit e Riflessioni e negli anni ha scritto testi di critica fotografica e di storia della fotografia. Ha curato mostre fotografiche di grandi autori della fotografia italiana e internazionale (Colombo, Heylen, Kriegelstein, Lasalandra, Masturzo, Pistarà, Radino e Vannicola) e di giovani promesse. Incontri fondamentali per la sua formazione sono stati quelli con il critico Pippo Pappalardo, con le storiche della fotografia Nicoletta Leonardi e Roberta Valtorta e con i fotografi Olivo Barbieri, Cesare Colombo, Vittore Fossati, Guido Guidi, Nino Migliori e Gianni Pistarà.

  1. Nicoletta Leonardi

Insegna Storia dell’arte contemporanea e Storia della fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano), dove è Coordinatrice dei Bienni specialistici della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte. Ha pubblicato numerosi saggi su riviste scientifiche, libri e cataloghi di mostre editi sia in Italia che all’estero. È autrice dei volumi monografici Il paesaggio americano nell’Ottocento (Donzelli Editore, 2003) e Fotografia e materialità in Italia (Postmedia editore, 2013). Con Simone Natale, ha recentemente curato Photography and Other Media in the Nineteenth Century (Penn State University Press, 2019). È stata borsista Fulbright presso la Columbia University e ha tenuto seminari e conferenze presso istituzioni quali The Art Institute of Chicago, Harvard University, New York University, Universität Zürich, De Montfort University, Fotomuseum Winterthur e University College London, dove ha conseguito il Ph.D.

  1. Monica Maffioli

Storica dell’arte e storica della fotografia, già direttore scientifico della Fratelli Alinari S.p.A. e della Fratelli Alinari. Fondazione per la Storia della Fotografia, oltre che direttore del MNAF. Museo Nazionale Alinari della Fotografia di Firenze, si è occupata in particolare del coordinamento scientifico, editoriale ed espositivo dei progetti storico-fotografici realizzati dall’azienda e dalla Fondazione, in molti casi, anche in qualità di curatrice. Accademico d’Onore dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze con incarico di responsabile dell’archivio fotografico. Dal 2008 membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione e dal 2015 al 2021 Vice Presidente. Membro del Comitato di Redazione della rivista “RSF. Rivista di Studi di Fotografia”. Ha contribuito alla progettazione, alla cura e all’organizzazione delle 5 Summer School promosse dalla SISF, tenute in collaborazione con l’Università della Tuscia dal 2015 al 2019, e dedicate ai diversi aspetti interdisciplinari e professionali che interagiscono con la fotografia.

  1. Lucia Miodini

Membro del Comitato esecutivo del (1989-1996) del Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, dove svolge la propria attività curatoriale e di ricerca ed è responsabile della Sezione Media e della Sezione Progetto. Dal 2000 si dedica con continuità all’attività didattica, ha insegnato Storia dell’Architettura Contemporanea e Storia della Fotografia all’Università di Parma, e tenuto corsi in diversi atenei (tra gli altri IULM, Politecnico di Milano), dal 2009 è docente di Storia della Fotografia all’Università ISIA di Urbino, dove ha coordinato la laurea triennale in Progettazione Grafica e Comunicazione visiva. Membro del Comitato Scientifico del CIFA (Centro Italiano della Fotografia d’Autore, Bibbiena), del Comitato Scientifico dell’Archivio Cesare Leonardi, della Fondazione Nino Migliori, dal 2015 fa parte del Consiglio Direttivo della Società Italiana per lo Studio della Fotografia. Ha fatto parte del Comitato Scientifico del Premio “Tempo ritrovato Archivi da non perdere”.  Direttore editoriale della collana Settantacento (Aiap-ISIA U), fa parte del Comitato scientifico della collana Contrappunti del Centro Studi Movimenti di Parma. Nel 2012 nell’ambito del 19° Trofei Internazionali della Fotografia le è assegnato il Trofeo Nazionale per la Critica; e nel 2015 è stata selezionata Professionista della Formazione AIAP (Associazione Italiana Design della Comunicazione). Ha partecipato a convegni nazionali e internazionali, ha curato mostre di fotografia; pubblicato numerosi saggi e volumi monografici.

  1. Serge Noiret

Fotografo amatoriale da sempre, dal 1981 al 2001 sono stato socio della ditta di fotografie, calendari e cartoline Ikon Editions a Firenze. Posseggo un dottorato in Storia contemporanea e lavoro nella biblioteca dell’Istituto Universitario Europeo. Le mie pubblicazioni sulla fotografia sono elencate nel blog Digital & Public History.(*) Sono membro del CS delle riviste Memoria e Ricerca, Ricerche Storiche, Il Capitale Culturale et Humanités Numériques, del CS del Réseau national des Maison des Sciences de l’Homme e del Campus Condorcet a Parigi, del Museo M9 di Mestre e della direzione del Festival dei Popoli per il film di documentazione sociale. Sono presidente dell’Associazione Italiana di Public History. Nel 2016, la SISF fece parte della fondazione dell’AIPH e fa parte del suo comitato scientifico. Ho avuto modo di favorire le riflessioni su fotografia e public history e sugli archivi fotografici nelle conferenze annuali dell’AIPH. Ho partecipato a due scuole estive della SISF nel 2015 e nel 2018 e a diverse conferenze organizzate dalla società e della Rete Fotografia a Milano nel 2017 su public history e fotografia. Mi occupo di digital (public) history e indago lo statuto delle fotografie digitali come fonti per la storia e la circolazione di fotografie nella rete e nei media sociali; in particolare come le fotografie di comunità e di famiglia siano oggi diventate, grazie alla rete e alle pratiche di crowdsourcing, strumenti importanti di progetti di public history. Dal 2013 ho avuto il piacere e l’onore di svolgere due mandati nel CD della SISF. Mi piacerebbe continuare a lavorare con i colleghi del CD per approfondire le riflessioni su fotografia e public history.

  1. Peppino Ortoleva

Nato a Napoli nel 1948 è stato professore ordinario di Storia e teoria dei media all’università di Torino. Ha pubblicato oltre duecento lavori scientifici su storia, società e media. Tra i suoi libri si ricordano Saggio sui movimenti del 1968, Roma, 1988, Un ventennio a colori, Firenze, 1995 Mediastoria, Milano, 2002,  l’Enciclopedia della radio, Milano, 2003 (con B. Scaramucci), Il secolo dei media, Milano, 2009, Dal sesso al gioco, Torino, 2012, Miti a bassa intensità, Torino, 2019. Gli è stata decretato un dottorato honoris causa in comunicazione dall’Université Paris 2, Panthéon-Assas. È Profesor Ajunto alla Universidad de los Andes di Bogotà. È stato ed è curatore di mostre e musei su storia, società, comunicazione, e di documentari radiofonici e televisivi: tra le mostre più recenti I mondi di Primo Levi e Sulle tracce del crimine dedicata al poliziesco televisivo. Sta attualmente progettando il Museo della città di Catania

  1. Silvia Paoli

Storica dell’arte e della fotografia, è Conservatore dei beni culturali e responsabile del Civico Archivio Fotografico di Milano dal 2001. Si occupa di storia della fotografia dal 1989, con particolare riguardo al XIX secolo, alla prima metà del XX secolo e al rapporto tra fotografia e arti visive. È stata docente a contratto di storia della fotografia presso l’Università IUAV di Venezia (2011-2013), l’Università degli Studi di Milano (2013-2019), la Fondazione Fotografia di Modena (2011-2013). Dal 2006 fa parte del Consiglio Direttivo della SISF (Società italiana per lo studio della fotografia) e dal 2015 del comitato di redazione della rivista “RSF. Rivista di studi di fotografia”. Dal 2016 è Presidente dell’associazione Rete Fotografia. Ha curato mostre e pubblicazioni e tra i più recenti   contributi si segnalano: La fotografia, soprattutto. Italo Zannier in conversazione con Silvia Paoli (Mimesis, 2019); S. Paoli (a c. di), Cesare Colombo. Fotografie/Photographs. 1952 – 2012, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 2020 (con testo di S. Paoli, “Oltre il bordo dell’inquadratura”. Cesare Colombo (1935 – 2016), fotografo, storico, critico, pp. 12- 99), catalogo della mostra, Milano, Castello Sforzesco, Sala Viscontea, 20 febbraio – 25 ottobre 2020.

  1. Costanza Paolillo

Nata a Salerno nel 1989, è una storica dell’arte specializzata in storia della fotografia con esperienza nella comunicazione digitale e nel collection management. Ha studiato storia dell’arte alla Scuola Normale con Massimo Ferretti. Nel 2014 ha ottenuto una borsa di studio presso la Freie Universität di Berlino per lavorare sulla ricezione italiana del Modernismo tedesco. Si è laureata all’Università di Pisa con una tesi su Luigi Veronesi fotografo e grafico e sul suo rapporto con il modernismo europeo. Nel 2019 ha conseguito presso la Scuola Normale il dottorato di ricerca di storia dell’arte con una tesi in storia della fotografia dedicata alla Ferrania. Nel suo lavoro ha messo in relazione sviluppo tecnologico, pubblicità e produzione culturale dell’azienda, prestando costante attenzione all’universo foto-cinematoriale in espansione nell’Italia del dopoguerra. Dal 2017 lavora negli Stati Uniti come Adjunct instructor presso il dipartimento di Italian Studies della New York University, dove insegna italiano ed è assistente alla cattedra di Contemporary Italian Studies. Nel 2018 ha iniziato il secondo dottorato presso lo stesso dipartimento sotto la guida di David Forgacs, di cui è anche assistente di ricerca. Parallelamente al percorso accademico, porta avanti attività di curatela e sviluppa progetti digitali per collezioni d’arte. Dopo un’esperienza nella comunicazione digitale, dal 2015 è la curatrice di una importante collezione privata torinese, focalizzata sul futurismo e sull’arte italiana tra le due guerre, che inoltre incorpora l’intero archivio fotografico della rivista «Il Borghese». Dall’attività di curatela, oltre al catalogo della collezione, sono scaturiti diversi lavori scientifici su arte, comunicazione e propaganda in età fascista. Da alcuni mesi collabora con il Ferrania Film Museum per lo sviluppo dei progetti di ricerca dedicati alla storia dell’azienda.

  1. Tiziana Serena

Nata a Venezia, vive e lavora a Firenze dove insegna Storia della fotografia e Storia dell’arte contemporanea all’Università degli studi di Firenze. È stata ricercatrice universitaria del 2005 al 2014, dal 2014 è professoressa associata. Membro del C.D. della SISF dalla sua fondazione nel 2006, è stata vice-presidente fra il 2011 e il 2018. Nel 2015 è stata la direttrice fondatrice del periodico “RSF. Rivista di studi di fotografia”  della medesima società, che è stato classificato nelle liste di fascia A dell’agenzia Anvur del Ministero dell’Università nel 2020. Si è laureata in Conservazione dei Beni Culturali nel 1997 presso l’Università degli Studi di Udine (dove ha concluso con Donata Levi una tesi, iniziata con Paolo Costantini, sui rapporti di Pietro Selvatico con l’immagine fotografica), nel 2000 ha usufruito di una borsa di studio annuale post-laurea alla Scuola Normale Superiore di Pisa (con Paola Barocchi). Nel 2003 ha conseguito un PhD in Storia dell’architettura e dell’urbanistica condotto fra l’Università IUAV di Venezia e la Harvard University (con Guido Zucconi, coordinatore Howard Burns- Giovanna Curcio). Ha usufruito di borse di studio all’estero: nel 2009 dal Centre Canadien d’Architecture/Canadian Center of Architecture (CCA) di Montréal; nel 2010 dall’Institut nationale d’histoire de l’art di Parigi; nel 2012 alla Ville de Paris. Si è interessata in particolare di storia della critica d’arte dell’Ottocento, considerata dalle problematiche del ruolo dell’immagine negli studi storico artistici e di storiografia dell’architettura; di storia della fotografia nell’età della calotipia e delle problematiche relative alla documentazione dei monumenti; nonché di definizione e valorizzazione degli archivi fotografici storici e contemporanei. Ha in attivo oltre 120 pubblicazioni in sedi nazionali e internazionali, in riviste, in volumi collettanei e cataloghi di mostre.

  1. Michele Smargiassi

È laureato in Storia contemporanea all’Università di Bologna con una tesi sulle trasformazioni urbanistiche viste attraverso lo sguardo della cartolina illustrata. Da allora si occupa di fotografia e cultura visuale con un interesse specifico per la storia del medium, e per la dimensione etica della fotografia e della cultura visuale: verità e manipolazione, temi sensibili (povertà, infanzia), retoriche e pratiche della comunicazione visuale sui social network. Dal 1982 ha lavorato a L’Unità, per passare dal 1989 a La Repubblica, testata per cui ha scritto di società, cultura e politica. Nel 2009 ha creato e tuttora gestisce il blog Fotocrazia. Tiene occasionalmente corsi in master e scuole di fotografia, lezioni in università, in festival e in circoli fotografici. Oltre a testi per mostre, articoli, cataloghi, riviste e volumi collettivi, prefazioni e postfazioni, ha scritto alcuni libri tra cui Un’autentica bugia. La fotografia, il vero, il falso (Contrasto, 2009); Ora che ci penso. La storia dimenticata delle cose quotidiane (Dalai Editore, 2011); il saggio La famiglia foto-genica per gli Annali della Storia d’Italia Einaudi (2004); il testo di Donne di questo mondo (Diabasis, 2003), per Uliano Lucas; il saggio Sorridere. La fotografia comica e quella ridicola (Contrasto, 2020); il saggio Bugie dell’elocutio nella raccolta Etica e fotografia (DeriveApprodi, 2015). Ha collaborato a dieci volumi della  collana Maestri di Fotografia del gruppo Repubblica – National Geographic, per il quale sta curando la nuova collana Visionari dedicata ai grandi maestri della fotografia. Ha curato l’edizione italiana di André Gunthert, L’immagine condivisa. La fotografia digitale (Contrasto 2016). Un suo nuovo volume dal titolo Voglio proprio vedere è in uscita quest’anno presso Contrasto.  Fa parte del comitato scientifico del Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena e della  Fondazione Nino Migliori. Eletto per la prima volta nel direttivo Sisf, ha condotto lezioni per le summer school e si è occupato della comunicazione dell’associazione, lavorando al restyling del sito Web, al rilancio dei suoi profili social e all’iniziativa di solidarietà post-covid “Riscriviamo il futuro”.

  1. Cristiana Sorrentino

Cristiana Sorrentino (1990) è dottoranda in Storia della fotografia (XXXVI ciclo) presso l’Università degli Studi di Firenze (tutor prof.ssa Tiziana Serena). Dopo la laurea magistrale in Storia dell’arte presso la stessa università (2017), con una tesi dedicata all’opera fotografica dell’artista francese Claude Cahun, nel 2018 ha vinto la borsa di studio annuale sulla cultura fotografica contemporanea MIBACT-DGAAP/SISF con un progetto sulle fotografie del Living Theatre di Carla Cerati. Nel 2019 ha collaborato alla stesura di un saggio sulla storia della fotografia a Firenze nel ‘900, curato da Tiziana Serena (e di prossima pubblicazione all’interno del volume Firenze Novecento, a cura di Valentina Gensini) e nel 2020 è stata borsista di ricerca all’Università di Firenze per il progetto La fotografia in Toscana: storie di un patrimonio culturale. Ha collaborato a progetti di ricerca con la SISF (tra cui: La didattica della fotografia nell’Università italiana, 2018) e dal 2017 è segretaria di redazione di “RSF. Rivista di studi di fotografia”.

  1. Roberta Valtorta

Nata a Milano nel 1952, storico e critico di fotografia, ha curato per la Provincia di Milano il progetto Archivio dello Spazio, ha contruibito a costruire gli archivi fotografici della Regione Lombardia, ha diretto la collana di libri Art& (Udine), ha progettato il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, di cui è stata direttore scientifico dal 2004 al 2015. Ha insegnato nelle università di Udine, Roma Tor Vergata, Milano Politecnico, dal 1984 insegna al Centro Bauer di Milano e dal 2021 all’Università IULM. Ha curato mostre in Italia e in Europa e progetti di committenza pubblica sul paesaggio, e ha pubblicato molti libri e saggi. Tra i principali: Mimmo Jodice. Tempo interiore, 1993; Gabriele Basilico. L’esperienza dei luoghi, 1994; Paolo Gioli. Fotografia grafica dipinti film, 1996; 1987-1997 Archivio dello spazio (con Achille Sacconi), 1997; La catalogazione della fotografia/La documentazione fotografica dei beni culturali (con Gabriella Guerci e Enzo Minervini), 2003; È contemporanea la fotografia?, 2004; Racconti dal paesaggio. 1984-2004 A vent’anni da Viaggio in Italia, 2004; Volti della fotografia. Scritti sulle trasformazioni di un’arte contemporanea, 2005;  Il pensiero dei fotografi. Un percorso nella storia della fotografia dalle origini a oggi, 2008; Paolo Monti. Scritti e appunti sulla fotografia, 2008; Fotografia e committenza pubblica. Esperienze storiche e contemporanee, 2009; Gabriele Basilico. Milano. Ritratti di fabbriche 1978-1980, 2009; Joachim Schmid e le fotografie degli altri, 2013; Mimmo Jodice, 2013; Luogo e identità nella fotografia italiana contemporanea, 2013; Pietro Donzelli. Terra senz’ombra. Il Delta del Po negli anni Cinquanta (con Renate Siebenhaar), 2017; Paolo Gioli. Transfer di volti dell’arte, 2018; La fotografia social. Teorie, pratiche, estetiche ed esperienze dell’immagine digitale, “Mediascape Journal” n. 12, 2019 (con Giovanni Fiorentino e Chiara Moroni).